“Chi conosce gli altri
è intelligente,
ma chi conosce sé stesso è saggio.
Chi conquista gli uomini è forte,
ma chi conquista sé stesso è potente.”
(Lao-Tsè, Tao Te Ching)
Dopo una giornata di intensa pratica, cena e doccia. Un po’ di noiosa TV e poi a letto, Mi sono addormentato profondamente.
La mattina successiva mi sento ancora stanco. Mentre Carla mi versa il caffè mi rendo conto che la mia stanchezza è l’effetto reale di un viaggio onirico durato tutta la notte. Stranamente per me, ricordo perfettamente tutto quello che la mia mente ha creato in quella notte e cercherò ora di raccontarlo.
§§§§§§§§§
Mi trovo in un grande deposito dell’ATM, tipo quello di via Leoncavallo a Milano. Uno strano personaggio mi fissa. E’ vestito da Jedi, con un gran mantello e un ampio cappuccio che gli copre parzialmente il viso, brandisce minaccioso una spada dalla lama luminosissima. Parlando in Cinese Mandarin mi invita a salire su un vecchio tram. Io stranamente lo capisco. Oh, ragazzi, capisco il Cinese. Lo guardo con più attenzione e un poco intimorito. Ho l’impressione di conoscerlo. Le sembianze del volto mi sono familiari. Io, questo qui, l’ho già visto, penso tra me e me mentre trovo posto su una scomoda panca di legno. Mi guardo intorno e mi accorgo di essere l’unico passeggero.
L’uomo incappucciato, continua a parlare in Cinese e io comunque capisco tutto. (Mi toccherà tradurre tutto!) Potenza dei sogni!
Il tram ha un numero in evidenza sul suo fronte: il 108.
Sferragliando, comincia a muoversi. Il guerriero prima “spegne” la spada, che sembra un neon, la ripone sotto l’ampio mantello e poi comincia a parlare.
<<Tong Xue Men Hao. Mi chiamo Jian 健 (Spada) e ho 108 anni>>
Ma chi è? Dorian Grey? Ne dimostra sì e no 54! Va be’, al massimo 68. Toh! Eppure io, questo qui, da qualche parte, l’ho già visto!
E continua: <<Caro Michele, mentre ci avviamo verso la prima fermata cercherò di darti una sommaria idea della così detta Forma Antica dello Stile Yang, resa popolare dal Maestro Yang Cheng-Fu (1883-1936).>>.
°°°°°°°°°
In un suo libro, pubblicato nel 1931, il Maestro Yang Cheng Fu parla di una
routine di 85 movimenti. Il Maestro Cheng Man-Ch’ing, in un testo pubblicato
nel 1934, descrive 94 movimenti, mentre il Maestro Fu Zhong-Wen nel suo libro
‘Insegnamento del Taijiquan stile Yang’ parla di 88 movimenti.
Il Gran Maestro Cheng Man Ch’ing (Cina 29.7.1901 / Taiwan 26.3.1975),
riconosciuto come uno dei più grandi maestri di Tai Chi Chuan del ventesimo
secolo, grazie alle esperienze acquisite al contatto diretto con il Gran
Maestro Yang Chen-Fu, portò a termine il lavoro che lo ha reso celebre nel
campo del Tai Chi Chuan. Egli semplificò la Forma Yang tradizionale,
riducendola da 108 a 37 posture (da qui il nome “Forma 37”) con lo scopo di
diffonderla e farla apprendere il più velocemente e facilmente possibile.
Altri maestri descriveranno 103, 105, 108 movimenti, fino ad arrivare ai 150, dettagliati dai Maestri T.T. Liang e S.A. Olsen.
Sebbene le posture della Forma, anche detta ‘lunga’, siano numericamente definite in modi diversi da questi valenti Maestri, essenzialmente la sequenza, le posture, il flusso non differiscono in nessuna delle descrizioni.
In questo elaborato parleremo della forma Yang di 108 “movimenti”, creata da Yang Lu Chan (1799-1872) modificata e addolcita in seguito dal nipote Yang Chen Fu (1883-1936).
°°°°°°°°°
Jian conclude dicendo: <<A me piace però indicare la forma con il numero 108, per i significati profondi che questo numero porta con sé.Ah, ma eccoci appunto alla prima fermata del nostro viaggio.>>
Con qualche sobbalzo e stridere dei freni sulle ruote il tram si ferma. Attento alle spiegazioni di Jian (ma è davvero così vecchio? 108 anni?!? Boh?!?) non mi accorgo che tutto intorno è calata una grande nebbia, non vedo al di là di pochi metri. La guida mi dice di seguirlo. Entriamo in una stanza con pareti elicoidali che mi danno le vertigini.
Fine del primo capitolo.